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Psicologia

Il termine PSICOLOGIA deriva dal termine greco psychè, che significa anima, e da logos, che significa discorso, parola, studio. Perciò, la definizione di PSICOLOGIA letteralmente è “studio dell’anima” o “parola dell’anima”.

La PSICOLOGIA, nella sua forma moderna e scientifica, è una disciplina relativamente nuova (metà del 1800), che studia il comportamento degli individui e i loro processi mentali. Si occupa dell’uomo nella sua globalità, e non soltanto degli aspetti patologici del suo comportamento.

 

Psicoterapia

La parola “psicoterapia” è composta dalla congiunzione di due termini: psiche e terapia.

Esistono varie forme di psicoterapia a seconda dell’approccio teorico su cui si basano.

Quindi si definisce come “psicoterapia” una cura, fondata sulla parola e nel rapporto tra paziente e terapeuta.

Sullivan H. (1954) la descrive come “uno scambio verbale tra due individui in cui uno dei due è indicato come un esperto (terapeuta) e l’altro (paziente) come una persona in cerca d’ aiuto”; entrambi lavorano assieme per identificare i problemi caratteristici della vita del paziente con la speranza di ottenere un miglioramento e/o una modifica del disequilibrio psicologico.

Già Freud, nel 1904, riconosceva che la psicoterapia non era un metodo di cura moderno, al contrario, scriveva con forza: “… essa è la più antica terapia di cui la medicina si sia servita fino ai giorni nostri …”. Per Freud, i medici avrebbero dovuto saper riconoscere gli effetti psicoterapeutici delle loro cure.

 

Psicoterapia Psicoanalitica

È una forma di psicoterapia che si basa sulle teorie della Psicoanalisi di Freud ma che evolve attingendo anche da altri psicoanalisti (Winnicott, Bion, Klein, Foulkes).

Le sue caratteristiche principali sono:

  • Il porre l’accento sul malessere interiore del paziente più che sul sintomo
  • La ricerca delle dinamiche di tale stato di malessere, per lo più inconsce
  • L’importanza della relazione terapeutica e le sue caratteristiche (transfert-controtransfert) tra terapeuta e paziente come mezzo per esplorare le modalità di relazionarsi con gli altri e modificarne quegli aspetti ripetitivi e nocivi al benessere dell’individuo.

In sintesi, si può definire psicoterapia un trattamento caratterizzato fondamentalmente da cinque aspetti:

  • Interazione significativa tra due persone
  • Interazione soprattutto verbale
  • Una persona cerca aiuto e l’altra è l’esperto che lo fornisce
  • Lo scopo dell’interazione è quello di recuperare quegli schemi ideativi, affettivi, comportamentali del paziente che sono all’origine dei sintomi presentati e del disagio esistenziale manifestato
  • Il paziente che chiede aiuto si aspetta di ricevere sostegno e cambiamento dal terapeuta.

 

Neuropsicologia

Per Neuropsicologia si intende lo studio degli effetti delle lesioni cerebrali sui processi cognitivi (percezione, attenzione, linguaggio, memoria, pensiero,eccetera) ed emotivo/motivazionali.

Le lesioni possono essere dovute a varie cause: traumi cranici, ictus, tumori, disfunzioni metaboliche, droghe, eccetera.

La nascita di tale disciplina risale alla seconda metà dell’800 con le scoperte di Broca e Wernicke sui disturbi del linguaggio.

Il principale metodo d’indagine era quello di trovare una correlazione tra i sintomi clinici (i disturbi) e la collocazione anatomica (ovvero dov’era la zona del cervello che governava la funzione cognitiva).

Con il progresso delle neuroscienze e dei metodi di neuroimaging (Pet, Tac, Risonanza magnetica) ovvero la possibilità di “fotografare” il cervello in tutte le sue parti, si è arrivati a definire in misura più approfondita la localizzazione anatomica-funzionale dei vari processi cognitivi.

La Neuropsicologia Clinica si occupa della diagnosi e della riabilitazione dei disturbi cognitivi (agnosie, afasie, amnesie, eccetera) in seguito a lesione cerebrale.